Purtroppo il tempo per scrivere questo post lo trovo solo ora, ma mi sembra doveroso rendere omaggio ad Andy Irons - 3 x ASP World Champion - il quale più di ogni altro è riuscito in questo ultimo decennio di surf professionistico a contrastare il dominio di Kelly Slater.
Andy è morto nella notte tra l’1 e il 2 novembre in un albergo di Dallas mentre stava tornando alle Hawaii, dopo aver rinunciato a disputare il contest Rip Curl Pro a Puerto Rico a causa del perdurare dei sintomi di una febbre emorragica tropicale. Irons aveva intenzione di tornare a casa per curarsi e poi partecipare al Triple Crown ma durante uno degli scali (a Dallas) le sue condizioni si sono aggravate portandolo alla morte nella sua camera di albergo.
Vale la pena notare che la febbre dengue è a livelli di epidemia a Puerto Rico. E il virus può essere mortale. Quest'anno infatti, Puerto Rico ha vissuto un "focolaio di dengue ampio", secondo il Centers for Disease Control. Più di 12.000 casi sono stati segnalati sull'isola solo quest'anno.
Inoltre, i Caraibi, l'America centrale e parti del Sud America stanno avendo il più alto numero di casi di febbre dengue degli ultimi vent'anni.
A parte questa parentesi informativa che purtroppo lascia il tempo che trova, ed anche a parte la mia personale propensione verso il longboard piuttosto che verso lo shortboard, non posso fare a meno di dedicare questo post ad Andy Irons, dato l'indubbio segno che lascia al mondo del surf: protagonista come era nelle prime pagine di tutti i magazine in immagini che spesso ci hanno fatto sognare ad occhi aperti, ma soprattutto campione vero nelle onde, secondo solo a quella leggenda di Kelly Slater che nell'incredibile raggiungimento del 10° titolo mondiale ASP perde con Irons l'unico-vero-grande rivale di sempre.
aloha
Andy è morto nella notte tra l’1 e il 2 novembre in un albergo di Dallas mentre stava tornando alle Hawaii, dopo aver rinunciato a disputare il contest Rip Curl Pro a Puerto Rico a causa del perdurare dei sintomi di una febbre emorragica tropicale. Irons aveva intenzione di tornare a casa per curarsi e poi partecipare al Triple Crown ma durante uno degli scali (a Dallas) le sue condizioni si sono aggravate portandolo alla morte nella sua camera di albergo.
Vale la pena notare che la febbre dengue è a livelli di epidemia a Puerto Rico. E il virus può essere mortale. Quest'anno infatti, Puerto Rico ha vissuto un "focolaio di dengue ampio", secondo il Centers for Disease Control. Più di 12.000 casi sono stati segnalati sull'isola solo quest'anno.
Inoltre, i Caraibi, l'America centrale e parti del Sud America stanno avendo il più alto numero di casi di febbre dengue degli ultimi vent'anni.
A parte questa parentesi informativa che purtroppo lascia il tempo che trova, ed anche a parte la mia personale propensione verso il longboard piuttosto che verso lo shortboard, non posso fare a meno di dedicare questo post ad Andy Irons, dato l'indubbio segno che lascia al mondo del surf: protagonista come era nelle prime pagine di tutti i magazine in immagini che spesso ci hanno fatto sognare ad occhi aperti, ma soprattutto campione vero nelle onde, secondo solo a quella leggenda di Kelly Slater che nell'incredibile raggiungimento del 10° titolo mondiale ASP perde con Irons l'unico-vero-grande rivale di sempre.
aloha
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